
Făgăraș Rocks: una gara di Passione e Rinascita con Fabio Giudici
Ciao a tutti. Il vostro barbuto atleta sportsshoes questa volta si è cimentato in una gara fuori dalla sua comfort zone: un trail da 20 km in Romania, nella stupenda regione di Făgăraș.
Qualcuno si chiederà: “Perché uno stradista sceglie una gara così lontana dalla sua comfort zone?". È presto detto: quest’anno, dopo aver pianificato le ferie in Romania, ho scoperto, tramite un amico, l’esistenza di questa prova, che casualmente cadeva nel periodo di permanenza nel Paese, dietro la quale si cela un progetto sociale che ha immediatamente attirato la mia attenzione e il mio interesse fino al punto da dirottarli dall’asfalto, su cui solitamente corro, ai sentieri di montagna! Uso qualche riga per spiegare il progetto che sta dietro la gara, perché credo che lo sport raggiunga la sua forma più alta quando prevede una ricaduta sociale.
La gara è organizzata da un gruppo di giovani intraprendenti che danno vita a un evento che va oltre il semplice concetto di competizione sportiva. Questi ragazzi, guidati da George Moldovan, sono profondamente legati alla loro terra e alle sue bellezze e per valorizzarle hanno pensato di organizzare una manifestazione sportiva (una gara di trail running su quattro distanze: 20 - 35 - 70 e 137km) che rappresenta il fiore all'occhiello di tutto il progetto; un'occasione non solo per gli abitanti locali ma anche per gli atleti e i loro accompagnatori che giungono da lontano per scoprire e apprezzare le meraviglie del luogo. Parlando con George, ho scoperto che quest’anno la gara è stata supportata da più di duecento volontari suddivisi in gruppi e che alcuni di loro, per raggiungere i luoghi in cui attendevano noi atleti, sono partiti il giorno prima dalla pianura e hanno trascorso la notte nei sacchi a pelo. I responsabili dei vari gruppi hanno un’età che varia dai 20 ai 70 anni: uno dei dati che dimostra come l’iniziativa abbia avuto un impatto sociale e una evidente dimostrazione di come questo progetto sia trasversale a tutte le fasce di età.
Ma veniamo alla gara, siamo qui per questo, no?
Ho corso la 20km perché, va bene lo spirito d’avventura, ma anche una buona dose di quello di auto conservazione non fa male. Il percorso di gara è impegnativo e appagante, paesaggisticamente stupendo; io ho gestito la sfida come meglio potevo e l’ottavo posto assoluto non mi dispiace per nulla. Dopo un leggero riscaldamento sono partito con l’intenzione di conservare energie per l’impegnativa salita di 8km, che raggiungeva pendenze del 30%. Attorno al settimo km mi sono ritrovato solo, senza vedere né sentire nessuno davanti a me, tanto da dubitare per un buon tratto di trovarmi in testa alla gara, dubbio che deve avermi tormentato non poco, al punto che ho sbagliato strada e solo la benevolenza del mio diretto inseguitore che con le sue grida mi ha fatto tornare sui miei passi e imboccare il sentiero corretto. Sono riuscito a riagganciarmi a lui vicino al punto più alto del percorso, a 2.000mt slm, dopo aver attraversato paesaggi bellissimi con panorami mozzafiato che non sono riuscito a non immortalare.
Raggiunta la vetta e il ristoro qui gestito da giovanissimi volontari che stazionavano lì dal giorno precedente, ho ricaricato le flask, scoperto di essere quinto, e mangiato qualche orsetto gommoso (più orsetti gommosi nei ristori!), un gel e una barretta, mi sono avviato trotterellando in discesa. Sì, trotterellando, perché in questa fase di gara lo spirito di autoconservazione ha avuto la meglio su quello competitivo. Essendo stato precedentemente allertato sulla difficoltà della discesa ho preferito procedere con cautela perdendo numerose (6) posizioni. La discesa, infatti, si è rivelata tecnica e impegnativa (Caro Ben “The Bullett” l’anno prossimo dovresti andare a fare un FKT di tutto rispetto lì!) Ma l’ho affrontata con tranquillità cercando di godermi ogni passaggio. Dopo aver staccato un paio di mille sopra i 15 min\km, è finalmente arrivato il momento di correre nuovamente per gli ultimi tre km durante i quali sono riuscito a recuperare tre posizioni con un finale con ritmo molto più dignitoso attorno ai 3:20 min\km. All’arrivo ci attendeva una zona di cooldown con gazebo, griglie, birre e musica dove abbiamo atteso l’arrivo dei partecipanti a tutte le competizioni, tranne quelli della 137km che ha registrato il 100% di DNF.
Chiacchierando con George dopo la gara, ho scoperto che lui sperava di avere almeno tre\quattro finisher nella distanza più impegnativa ma ritiene che non averne era comunque un successo perché dal suo punto di vista sarà uno stimolo per i prossimi anni: far nascere il mito della gara da conquistare.
Personalmente sono estremamente soddisfatto di aver partecipato a questa competizione: l’ambiente in cui si svolge è una natura pressoché incontaminata, in una zona in cui la presenza umana è molto bassa, così come minimali sono gli impianti elettrici che hanno dimensioni ridotte, mentre assenti sono le strutture fisse e la gara stessa ha un impatto ecologico veramente minimo. L’organizzazione non si appoggia a settori turistici ma invita i partecipanti a condividere l’atmosfera in zone di camping in natura autogestite, è un esperimento che sta funzionando e potrebbe essere d’esempio per quelle realtà che vogliono rilanciarsi con un impatto ambientale minimo
La gara rappresenta molto più di un evento sportivo. È la dimostrazione di come un gruppo di giovani determinati stia lavorando instancabilmente per creare un'esperienza che non solo coinvolga atleti, accompagnatori e volontari , ma che dia anche nuova vita alla terra che amano. Ognuno di noi può contribuire come può nella promozione del cambiamento positivo nella nostra comunità e nel mondo che ci circonda. Così che altri atleti che si raduneranno per questa gara saranno anche testimoni della bellezza e del potenziale di un territorio che attende di essere scoperto da tutti coloro che amano la natura e l'avventura.
Grazie dell’attenzione e dell tempo dedicato a leggere ciò che scrivo.
Grazie a te Fabio per averci raccontato di questa tua incredibile quanto sorprendente esperienza! Seguite tutte le sue avventure sul suo profilo Instagram.
SportsShoes si impegna a organizzare le gare più emozionanti e uniche su pista, su strada o su sentiero. Volete saperne di più? Consultate la nostra categoria Gare per maggiori informazioni su eventi, ultime notizie e risultati. Perché non è divertente stare fermi.
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