Attrezzatura

RECENSIONE: Nike Pegasus Trail 5 con Gloria Giudici

La nostra ambassador Gloria Giudici ha testato le Nike Pegasus Trail 5 e ci ha dato la sua opinione su questa incredibile scarpa da trail running.

I punteggi di Gloria

Premetto che sono molto affezionata alla versione 4 delle Nike Pegasus Trail: le ho trovate fin da subito molto avvolgenti, leggere ma in grado anche di essere protettive, con un grip non eccezionale ma resistente nel tempo e adattabile ai semplici terreni sterrati di campagna così come a percorsi di montagna, non tecnici, ma ripidi. Per le mie caratteristiche da scalatrice le ho scelte come scarpe da gara grazie alla loro leggerezza e adattabilità. Detto questo, ero proprio curiosa di provare la versione numero 5 e ho rilevato qualche differenza tra i due modelli, che mantengono, ad ogni modo, caratteristiche simili.

La vestibilità presenta qualche differenza: la pianta è leggermente più larga, in particolare in corrispondenza dell'avampiede e delle dita che risultano quindi meno costrette; la linguetta è stata realizzata con materiale più morbido in modo da proteggere dalle stringhe che, se tenute ben strette, potrebbero dare fastidio, e traspirante, mentre l’allacciatura è rimasta la stessa; internamente nessuna delle due versioni presenta punti di sfregamento.

La protezione offerta della versione numero 5 è migliore rispetto alla precedente grazie all’inserto impermeabile applicato sia internamente che esternamente in corrispondenza dello swoosh. La protezione non è solo contro l’acqua che si può facilmente trovare sui sentieri, ma anche contro le rocce contro cui capita di scontrarsi correndo fuori strada. Maggior protezione si ottiene anche dal battistrada che è stato ampliato nella parte anteriore della scarpa, pur senza dare alcun fastidio al piede, e questo permette al piede stesso di non subire l’impatto con rocce e radici, sia in fase di salita che di discesa.  

Il materiale utilizzato per l’intersuola del modello 5 è il ReactX che a differenza del React usato per la versione precedente è più reattivo e migliora il ritorno di energia elastica della falcata, oltre ad essere un materiale che riduce la carbon footprint in maniera sostanziale rispetto alla tecnologia usata nel precedente modello. A questo proposito ho voluto provare la scarpa su diversi terreni, vale a dire in salita sterrata, in salita su asfalto, in discesa sterrata, su sterrato pianeggiante (tutti terreni sui quali avevo già avuto modo di correre con le Peg4) ed effettivamente la sensazione di rimbalzo si percepisce. Su terreno in salita tecnica e ripida è meno evidente per ovvie ragioni, ma nel resto dei casi la sensazione è molto buona, caratteristica assente nelle Peg 4 in cui, invece, sembrava sprofondare. La parte posteriore della scarpa acquisisce anche maggior protezione a livello tendineo. In generale le Peg 5 si adattano di più a corse più lunghe, non solo a salite brevi e rapide, alle quali invece sono più adatte le Peg 4.

Infine ho prestato attenzione alla stabilità di entrambi i modelli in corrispondenza di terreni sconnessi. La mia sensazione è che risultano leggermente più affidabili le Pegasus 4, anche se forse questa caratteristica diventa evidente solo correndo ad alta intensità.  

Consiglio le Pegasus Trail 5 per correre a lungo su terreni sconnessi non particolarmente tecnici, sia in salita che in discesa, per allenamenti qualificati ma anche per corse libere in natura.

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